Image by Alessandro Parolari
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“Abbiamo quaranta milioni di ragioni per fallire, ma non una sola scusa”
(Rudyard Kipling)
L’obiettivo del percorso di orientamento non è semplicemente quello di “trovare un nuovo lavoro” ma è quello – molto più ambizioso, lo ammetto – di trasferire un metodo e dare la possibilità alle persone di entrare in un processo che non si conclude quando si trova il lavoro.
Il percorso che si inizia insieme è continuo e vuole fornire all’individuo gli strumenti, il metodo e la consapevolezza per gestire in modo AUTONOMO e RESPONSABILE le proprie scelte, sempre. Anche quando avrà voglia di cambiare lavoro di nuovo, anche quando gli verrà voglia di sperimentarsi in un’attività indipendente, anche quando dovrà prendere nuove decisioni professionali complesse.
Il processo si articola attraverso diverse fasi che non sono mai standard ma sono di volta in volta disegnate sull’individuo, per definire un percorso personalizzato, che prevede:
Questo percorso può avere un’efficacia straordinaria ma non può prescindere da un coinvolgimento attivo delle persone.
Io ci metto passione, energia, metodo e strumenti, le persone che lavorano con me devono metterci loro stesse.
Quando è così: le cose accadono.
Il percorso può essere sia individuale che collettivo (gruppo di quattro persone); in entrambi i casi si tratta di percorsi – in presenza oppure online – di 6 incontri di 2 ore ciascuno che avvengono ogni 2/3 settimane.
Il percorso individuale prevede attenzione specifica ad un solo individuo ed è più flessibile; per contro, il percorso collettivo ha come lati positivi la potenza del gruppo (cosa in cui io credo molto e che trova riscontro in ogni esperienza effettuata fino ad oggi!) ed una significativa riduzione del costo totale.
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