14 Lug Autoimprenditorialità: un’avventura inebriante, da intraprendere con cura
Parliamo d’altro, lasciamo la ricerca di lavoro da dipendente all’interno di un’azienda per occuparci di autoimprenditorialità.
Un trend in crescita
Sempre più il mondo del lavoro è costituito da professionisti che – partendo dalle proprie passioni e dalle proprie competenze – si lanciano in nuove avventure professionali, diverse, fuori dagli schemi abituali.
Il tessuto economico italiano è da sempre caratterizzato da una presenza massiccia di piccole imprese imprenditoriali e padronali e oggi, a causa della crisi economica ma anche della trasformazione della nostra società (e della nostra cultura) verso la specializzazione e la flessibilità, ancor di più nascono micro imprese o liberi professionisti che percorrono nuove strade.
Anche le nostre istituzioni finalmente, sulla scia dell’Europa, stanno sempre più concentrando gli sforzi su queste nuove realtà, attraverso agevolazioni e supporti formativi (penso ad esempio alla possibilità per i disoccupati di usufruire del supporto all’auto imprenditoria fornito dalle agenzie per il lavoro o a molti bandi per imprenditori giovani, donne o over 50…).
Un viaggio entusiasmante
Diventare imprenditori di se stessi è inebriante, lo so perché l’ho vissuto sulla mia pelle. Non bisogna chiedere nulla a nessuno, si possono fare scelte totalmente coincidenti con la nostra personalità, le nostre passioni, i nostri valori e le nostre necessità profonde.
Noi siamo la nostra impresa, nella più completa creatività e libertà di espressione.
Certo, il libero professionista non ha certezze, nessuno stipendio a fine mese, ferie e malattie non sono pagate e bisogna contare solo sulle proprie forze. Ma non è di questo genere di vincoli che vorrei parlarvi, vorrei piuttosto far riflettere su quali siano le competenze e le attitudini fondamentali per diventare imprenditori e ragionare su come svilupparle.
Abbiamo le caratteristiche giuste? E quali sono?
Gestendo sportelli start Up e fornendo consulenza sull’auto-impresa, ho imparato a capire (non solo quindi attraverso la mia esperienza ma anche quella degli altri) quali sono le caratteristiche che fanno di uno “start upper”, un neo imprenditore o un libero professionista di successo.
Alle caratteristiche che – come abbiamo già sottolineato – anche i dipendenti delle aziende ormai devono possedere, ovvero essere auto-imprenditori della propria carriera, attenti al mondo esterno, curiosi, attivi… dobbiamo aggiungerne altre, specifiche della libera professione, come ad esempio, la spinta a guardare cosa accade nel mondo ed essere disposti ad innovare, modificare l’azienda – con creatività – per rispondere ai cambiamenti del mercato senza però perdere mai la propria identità.
Cosa mi serve?
E’ un’avventura avvincente ma da intraprendere con cura. Per questo credo che sia importante dedicare i prossimi approfondimenti alle tematiche relative all’autoimprenditorialità, come ad esempio:
- competenze ed attitudini dei soggetti coinvolti
- chiarezza degli obiettivi (partire da una buona idea ed arrivare ad un buon progetto)
- definizione del metodo di lavoro e pianificazione delle attività
- comunicazione
- gestione delle risorse (economiche ma non solo) a disposizione.
Che dire…
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