Oltre il campo da Rugby: orientamento e opportunità per il futuro dei giovani atleti

Marta Pisana, la collega con cui collaboro ormai da un paio d’anni ha scritto questo interessante ed articolo su un progetto che abbiamo vissuto e portato a termine insieme. Le ho chiesto il permesso di pubblicarlo anche qui, sul mio sito e lei, gentilmente, me lo ha “regalato”.

Io posso solo aggiungere che mi sono divertita, che questi ragazzi mi hanno stupita per la maturità, la determinazione, l’apertura che hanno dimostrato e che lavorare con Marta è sempre bellissimo!

A voi la lettura.

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La scelta del percorso post-diploma rappresenta per molti giovani un momento di grande riflessione e decisione. Per i giovani atleti questa fase assume una dimensione ancora più complessa, poiché il futuro deve bilanciare le aspirazioni sportive con quelle formative e professionali.

Con la mia collega Cristina Polga abbiamo avuto l’onore di affiancare i ragazzi della FIR – Federazione Italiana Rugby  in un percorso di orientamento unico, dedicato a chi vive lo sport come passione e impegno quotidiano.

La Federazione Italiana Rugby non è solo il cuore pulsante del rugby nazionale, ma anche un’istituzione che promuove la crescita dei giovani atleti dentro e fuori dal campo. Uno dei programmi è l’Accademia under 18, ospitata presso il collegio Leone XIII a Milano, un’esperienza che non si limita all’allenamento tecnico e fisico: gli atleti, infatti, vivono e studiano in un ambiente altamente strutturato, progettato per combinare l’eccellenza sportiva con un solido percorso accademico. Per molti di loro, questo comporta un trasferimento da città lontane e l’adattamento a un nuovo stile di vita, lontano dalle famiglie, con orari rigorosi che includono allenamenti intensivi, studio e momenti di riflessione individuale.

Insieme a Cristina abbiamo progettato un programma su misura che ha preso vita attraverso attività di gruppo e momenti individuali di approfondimento, per accompagnare i giovani rugbisti nella scoperta di sé e delle proprie possibilità. Gli incontri di gruppo sono stati uno spazio di confronto e condivisione, dove ognuno ha potuto esplorare i propri punti di forza, i valori personali e le emozioni legate al rugby e alla vita. Le sessioni individuali hanno invece permesso di approfondire i sogni e le ambizioni di ciascun ragazzo, costruendo una base solida per le loro decisioni.

Durante il percorso sono stati affrontati diversi step per fornire ai ragazzi strumenti pratici e consapevolezza emotiva. Il bilancio di competenze ha permesso loro di riconoscere le proprie abilità e definire le aree di miglioramento. Attraverso la “curva del cambiamento” e la matrice delle emozioni, i partecipanti hanno imparato a gestire le transizioni e a riconoscere le proprie emozioni nei momenti di incertezza. Infine, la progettazione degli obiettivi e la costruzione di un piano d’azione hanno fornito una bussola concreta per navigare nel futuro.

 

Sport: opportunità, vincolo o ostacolo?

Un tema centrale del percorso è stato il ruolo del rugby nelle  vite dei ragazzi. Per molti, lo sport rappresenta un motore motivazionale e un elemento identitario fondamentale. Tuttavia, ogni partecipante ha riflettuto su come questa passione potesse integrarsi con i propri obiettivi futuri, valutando se il rugby fosse una risorsa da valorizzare, un vincolo da gestire o un ostacolo da superare.

L’orientamento post-diploma per i giovani atleti è molto più che un supporto tecnico: è un atto di cura verso il loro futuro. Quando lo sport diventa parte integrante dell’identità di un ragazzo, il rischio è che il percorso formativo o professionale passi in secondo piano o venga visto come un’alternativa meno importante. Tuttavia, lo sport stesso insegna che ogni successo è il risultato di un equilibrio tra preparazione, strategia e azione. Questo stesso equilibrio è ciò che cerchiamo di costruire con l’orientamento, al fine di creare una visione che non esclude ma arricchisce.

Risultati che ispirano

L’impatto di questo percorso è stato evidente. I ragazzi hanno acquisito maggiore chiarezza sulle scelte post-diploma e una visione equilibrata del futuro, bilanciando sport e studio. Alcuni di loro hanno già iniziato a prepararsi per i test di accesso universitari, mentre altri hanno scelto di concentrarsi sulla carriera sportiva, con un occhio al mondo formativo.

Emerge pertanto che per le associazioni sportive investire nell’orientamento significa prendersi cura non solo dei risultati sul campo, ma anche della crescita completa degli atleti. Significa creare giovani più consapevoli, resilienti e capaci di affrontare le sfide del futuro, sia che scelgano una carriera nello sport, sia che decidano di percorrere altre strade.

Un Grazie al team FIR

Questo progetto non sarebbe stato possibile senza la preziosa collaborazione della FIR e l’entusiasmo dei partecipanti. È stata un’esperienza che ha arricchito me e Cristina professionalmente e personalmente, ricordandoci ancora una volta l’importanza di fornire ai giovani strumenti concreti per affrontare le scelte con fiducia e consapevolezza. Accompagnare i giovani rugbisti in questo processo è stato un privilegio e un’opportunità per contribuire al loro futuro, mostrando come la passione per lo sport possa essere una leva per costruire una vita piena e significativa.

Un ringraziamento speciale va ai responsabili della Federazione e agli allenatori che si sono dimostrati lungimiranti riconoscendo il valore di un percorso come questo. Grazie alla loro visione e al loro impegno, oggi possiamo vedere i frutti di un lavoro condiviso che ha lasciato un segno profondo non solo nei ragazzi, ma anche in tutti noi che abbiamo avuto l’onore di guidarli.

 

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